Il legno fa bene al cuore

Gli effetti positivi del legno sulla salute

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Credits: Sara Alfred: Love is always | Flickr cc by 2.0 | http://bit.ly/SaraAlfred_ccby20

Passeggiate guidate nella foresta, corsi di sopravvivenza, asili nel bosco e persino seminari per manager: sembra proprio che la gente stia riscoprendo il bosco come luogo del desiderio. Natura e piante non solo suscitano reazioni emotive nell'individuo, ma apportano anche dimostrabili benefici alla pressione sanguigna, al livello di stress, alla frequenza cardiaca e persino alla digestione. È dunque giunta l'ora di sfruttare questi vantaggi anche nei luoghi dove trascorriamo la maggior parte del nostro tempo: negli spazi interni.

Gli scienziati sono impegnati a livello mondiale nello studio degli effetti positivi indotti dagli ambienti ricchi di legno sulla salute dell'uomo. Le fondamenta di tali ricerche sono state poste dallo psicologo ambientale Roger Ulrich, che nel 1984 riuscì a documentare che il processo di guarigione dopo un intervento chirurgico o una malattia poteva essere accelerato tramite soggiorni in luoghi verdi. Negli anni successivi furono condotte ulteriori indagini sull'impiego di piante e materiali naturali in spazi interni e portate le prime prove sulle relazioni con il livello di stress.


Nel 2010, David Robert Fell della University of British Columbia dimostrò che è il legno (e non le piante) negli ambienti interni ad influire sul nostro sistema nervoso simpatico. Il “simpatico” è una delle due branche del sistema nervoso vegetativo ed è responsabile in particolare dell'aumento delle prestazioni dell'organismo quali ad esempio l'attività cardiaca, la pressione sanguigna o il metabolismo. Altri studi ancora, come quello di Stephen Fraser (2011), hanno confermato la correlazione tra la presenza di legno nell'ambiente e la salute.

La pressione sanguigna, la frequenza cardiaca e il livello di stress si abbassano, mentre aumentano l'attenzione, la capacità di concentrazione e persino la creatività. Beneficiano inoltre di effetti positivi la digestione, la naturale funzione di riparazione del corpo e la capacità di rigenerazione.


Un esperimento condotto in ambito scolastico da Maximilian Moser dell'istituto Human Research di Klagenfurt ha mostrato quanto velocemente tali effetti si manifestino. I bambini trascorrono in media da 12.000 a 15.000 ore all'interno di edifici scolastici. Con l'intento di creare le condizioni ottimali all'interno delle aule, Moser ha individuato un netto vincitore: il legno. Per realizzare il proprio esperimento, Moser ha arredato due aule con comuni materiali da costruzione e altre due aule utilizzando prevalentemente legno massiccio. Già dopo poco tempo dall'inizio dell'anno scolastico sono state riscontrate sensibili differenze tra le classi: la frequenza cardiaca degli scolari ospitati nelle aule in legno si era ridotta di fino a sei battiti al minuto mentre il tono vagale, responsabile del rilassamento, risultava in maniera significativa più elevato. Di conseguenza, il livello di stress si è notevolmente ridotto e la naturale rigenerazione del corpo si è favorito.

Ma come si ottengono tali effetti positivi sulla salute umana? Nessuno degli studi menzionati fornisce (per il momento) risposte conclusive, ma Moser e colleghi suppongono che le cause siano da ricercarsi nella psicofisiologia, ovvero la disciplina che indaga i correlati tra esperienze psichiche e funzioni corporee derivanti.

Il legno – spiegano gli scienziati – emana "calore" e "naturalezza", evocando una sensazione di protezione e distensione. Mentre numerose serie di test nell'ambito dell'arredamento di interni si occupano di fattori come condizioni fisico-climatiche, rumore, qualità dell'aria, luce, colori o aspetti ergonomici, solo pochi di essi tengono conto degli effetti psicofisiologici – ovvero la domanda: "quali sono esattamente in realtà le conseguenze sull'uomo e sulla sua salute?"


Dietro tale questione si cela un vasto potenziale per il miglioramento degli spazi in cui le persone permangono per periodi prolungati: abitazioni, scuole, luoghi di lavoro, camere d'albergo, ecc. Soprattutto se si sono già fatte esperienze negative con sostanze tossiche nascoste nei materiali utilizzati: mal di testa, stanchezza e persino eruzioni cutanee possono essere indotti da legami organici volatili (ad es. solventi) presenti in materiali sintetici, mobili, tappeti, pitture murali o detergenti.

Rivedere il modo di allestire gli interni potrebbe dunque non solo evitare problemi di salute, ma anche apportare benefici a lungo termine a salute e benessere.

Benché il potenziale del legno e delle sue diverse varietà non sia finora stato ancora esplorato in maniera completamente approfondita, è già evidente che il legno cambia in positivo la nostra vita quotidiana.

Diversamente da tante altre materie prime, il legno inoltre ricresce continuamente in natura ed è pertanto la risorsa che, in un contesto di gestione sostenibile, garantirà anche in futuro una disponibilità illimitata.